Francesco Morosini, il Doge che amò la Villa
La famiglia Morosini era una nobile famiglia aristocratica veneziana che, dopo alcuni importanti matrimoni, divenne tra le più potenti di Venezia. Occupò posizioni di rilievo all’interno del governo della Repubblica di Venezia e svolse un ruolo significativo nella politica veneziana. Era anche parte della classe mercantile veneziana e contribuì a sviluppare la prosperità economica della città attraverso il commercio e le attività marittime.
Come molte famiglie nobili veneziane, i Morosini furono mecenati delle arti e dell’architettura. Costruirono e finanziarono diverse opere architettoniche, tra cui ville, palazzi e chiese, a Venezia e in tutto il Veneto.
Villa Morosini a Polesella, in provincia di Rovigo, è uno dei numerosi esempi delle dimore storiche costruite da questa famiglia nobile e ne riflette lo status sociale e il gusto per l’architettura e l’arte, ma è sicuramente l’unica che vede la presenza del doge Francesco che ne acquistò, nel 1675, anche la comproprietà di tutti gli eredi di Pietro.
Francesco Morosini, dalle vittorie in mare a Doge di Venezia
Francesco Morosini nacque a Venezia nel 1619 e iniziò la sua carriera navale in tenera età. Grazie alle sue abilità non tardò a ricoprire ruoli di comando nella flotta da guerra veneziana. Fu capitano di galera a 21 anni e le sue responsabilità si ampliarono fino a quando divenne provveditore generale d’armata nel 1652.
Un periodo significativo nella vita di questo importante militare fu la guerra di Candia (l’odierna Creta), anche nota come la quinta guerra turco-veneziana. Questa guerra coinvolse principalmente la Serenissima, che controllava l’isola di Candia, e l’Impero Ottomano, e durò dal 1645 al 1669.
Francesco Morosini si distinse come un ammiraglio e generale estremamente capace.
Nel 1687 conquistò anche Atene in una battaglia storica e con i suoi successi la Serenissima ottenne diversi territori tra cui il Peloponnèso (Morèa in veneziano) e la Dalmazia.
Subito dopo, nel 1688, fu eletto Doge di Venezia all’unanimità.
Francesco Morosini ricoprì questo incarico, assieme a quello di “generale da Mar”, fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1694.